METODO
“C’è un circolo virtuoso nello sport: più ti diverti più ti alleni; più ti alleni più migliori”
Pancho Gonzales (tennista USA)
Il motivo principale per cui si inizia a giocare a Tennis è per divertimento e Mazzilli è convinto, per studi fatti e esperienza da allenatore e allievo, che questa sia la chiave fondamentale per ottenere il massimo da un atleta. Infatti, nelle sue sedute di preparazione atletica, quando possibile, adatta le esercitazioni basate sui metodi scientifici, ponendole in una forma più ludica o comunque stimolante e divertente, in modo da ottimizzare il rendimento degli atleti.
Utilizza i metodi più all’avanguardia per migliorare le prestazioni dei tennisti, uno su tutti, il metodo COordinabolico, ma anche i più tradizionali, che la comunità scientifica riconosce come efficaci.
Il metodo COordinabolico descritto nel suo libro scritto con Salvatore Buzzelli (inventore del metodo), in breve consiste nell’allenarsi seguendo dei segnali (emessi da un app chiamata SensoBuzz), a cui sono assegnati dei compiti motori da svolgere, concordati con l’allenatore. Modulando i tempi di emissione, ripetizioni, serie, set, in modo preciso e scientifico si riesce ad allenare l’atleta in modo più funzionale al tennista, riproducendo quello che fa in campo: vede-ragiona-si muove.
Mazzilli è in continuo aggiornamento da molte fonti scientifiche, per offrire sempre il servizio migliore ai suoi atleti.
Struttura le sedute di allenamento a seconda degli obiettivi che gli allievi vogliono raggiungere. Prepara i singoli esercizi conoscendo gli elementi che necessitano un miglioramento nel tennista in un determinato periodo, oltre ai principi scientifici/metodi più adatti a farlo. In questo modo riesce a non essere strettamente legato ad un determinato numero di esercizi ma ad inventarne sempre di nuovi a seconda della necessità e dell’obiettivo del momento, così da disporre di un eserciziario molto ricco di varianti per ogni capacità da allenare, rimanendo sempre fedele alla scienza dell’allenamento.
Infatti il suo metodo prevede una grande variabilità delle esercitazioni proposte nelle varie sedute, tutte mirate al miglioramento dell’obiettivo principale, andando a stimolare le capacità necessarie in forme sempre diverse, riducendo la monotonia, il rischio di infortuni e l’abbandono.
La preparazione atletica per il tennis, come la intende Mazzilli, ha l’obiettivo primario di prevenire gli infortuni migliorando la prestazione. Le due cose vanno insieme ma la prima ha priorità, in quanto un atleta infortunato non si allena e se non si allena, non può migliorare la prestazione.
Per evitare i fenomeni di sovrallenamento o deallenamento (allenamento eccessivo o scarso) e quindi evitare infortuni, vengono utilizzati i metodi più all’avanguardia per il monitoraggio dello stato psico-fisico dell’atleta, basati sulla variabilità della frequenza cardiaca o sulla variabilità dell’omeostasi cardiovascolare, i quali ogni giorno permettono di sapere il grado di allenabilità personale del singolo atleta, in modo da poter cucire su misura l’allenamento più corretto. Con queste stesse metodiche, si controlla e gestisce il preciso carico interno che gli allenamenti stimolano sull’organismo.
La massima personalizzazione dell’allenamento è la caratteristica fondamentale del lavoro svolto sui tennisti di alto livello.
Per raggiungere il massimo livello nei suoi atleti, Mazzilli è convinto che non basta allenarli durante le sedute di atletica o tennis ma occorre allenarli ad essere atleti anche quando non sono in campo. Perché se è vero che il corpo si adatta agli stimoli che riceve nelle 24h allora diventa importante anche tutto il resto della giornata sui risultati finali che si ottengono. Quindi per questo si definisce un allenatore a 360º, capace di consigliare e supportare l’atleta anche fuori dagli allenamenti e in tutti quegli ambiti che possono influire sul risultato finale sportivo. Ad esempio, la corretta alimentazione, il sonno, problematiche che possono influire negativamente sullo stato d’animo dell’atleta e quindi sulla sua allenabilità. Per questo con gli allievi che segue maggiormente adotta spesso un comportamento empatico, utile per comprendere al meglio lo stato della persona, in modo da essere più efficace nelle scelte, aiutarla su tutti i fronti e massimizzare i risultati.
Prima di essere allenatore, Mazzilli è un atleta/tennista e ogni esercizio o programma, dal più difficile al più facile, passa prima sotto la sua pratica diretta, in modo da sapere cosa viene assegnato ai suoi allievi sia teoricamente che praticamente, riuscendo ad essere ancora più preciso nelle scelte.
Negli allenamenti cerca di mettere in difficoltà i suoi allievi, più di quanto possano fare gli avversari sul campo, ed è questo il suo approccio per far ottenere l’eccellenza nel gioco del Tennis.
“Più suderai in addestramento, meno sanguinerai in battaglia”
G. Patton
Sul campo da tennis, durante la partita non è mai tutto perfetto, ideale, come si vorrebbe ma spesso bisogna adattarsi al meglio alle situazioni ed è proprio questa una delle caratteristiche che fanno la differenza in gara. A tal fine Mazzilli non accetta lamentele dai propri allievi sulle condizioni fisiche non perfette, situazioni scomode, attrezzi o esercizi difficili, proprio per allenarli a trovare soluzioni e adattarsi per raggiungere gli obiettivi a cui tengono, senza sprecare energie inutili a lamentarsi, quindi allenando a una mentalità vincente prima che a un fisico vincente.
Così facendo se non nasce un grande campione, di sicuro si formerà una grande persona.
“Se metti l’acqua in una tazza, lei diventa una tazza.
Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia.
Se la metti in una teiera, lei diventa la teiera.
L’acqua può fluire, o può distruggere. Sii acqua, amico mio.”
Bruce Lee